mercoledì 14 marzo 2007

Ipsos: al 48% degli italiani piacciono gli spot. Ma per Séguéla non basta


La multimedialità ha sdoganato i vecchi cari spot televisivi. A questa curiosa conclusione è arrivata la ricerca presentata ieri dalla Ipsos di Nando Pagnoncelli in un convegno organizzato nella sede della Margherita a Roma. Dal vasto campione degli intervistati (1400) è emerso che nel 48% dei casi i break pubblicitari sono graditi, percentuale che aumenta in modo consistente tra coloro che navigano in internet e leggono i giornali abitualmente, a differenza dei monomaniaci del piccolo schermo, più riottosi ad accettare gli spot con benevolenza. Per gli addetti ai lavori è una notizia da festeggiare. “Sono favorevolmente sorpresa da questi risultati – esulta Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset – E’ ben vista sia la capacità creativa sia l’efficacia del messaggio. Ciò dimostra come tra gli utenti ci sia un atteggiamento più laico rispetto ai politici e agli opinion leader, sempre pronti a sottolineare sforamenti e affollamenti pubblicitari”. “Quasi quasi – per Marco Testa, presidente di Armando Testa – possiamo affermare che la pubblicità televisiva viene consacrata in questa ricerca. Forse, però, gli spot sono così apprezzati oggi perché la programmazione televisiva che gli sta intorno è un po’ peggiorata…”. Tra tanti sorrisi irrompe improvviso l’attacco a tutto campo del guru Jacques Séguéla, arrivato da Parigi apposta per bacchettare “les italiens”. “A uno spettatore su due piace la pubblicità? Non basta, ne servono sette su dieci. Cinque anni di governo Berlusconi hanno eliminato ogni differenza tra servizio pubblico e tv commerciale e i regolatori non riescono a dare un’impronta culturale alla programmazione”. A Sèguéla, tra gli altri, risponde il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, che stigmatizza il fenomeno della ‘bulimia’ pubblicitaria in tv, ma alza le mani di fronte all’idea di un controllo governativo sui contenuti. “Immaginare una ‘qualità di Stato’ della tv – chiosa – non ha alcun senso”.

1 commento:

Elisabetta Locatelli ha detto...

ciao!so che è il posto dei commenti ma non ho trovato al tua mail nel sito. mi chiamo Elisabetta Locatelli e sto facendo una riceca su blog e blogger per la mia tesi di dottorato. mi ha segnalato il tuo blog Davide Bennato. se ti va di partecipare o anche solo di saperne di più puoi scrivermi a theblogup@gmail.com un saluto!Elisabetta