martedì 8 maggio 2007

Onnivori o indifferenti? Dallo studio Pew agli adulti piace ancora poco il Web 2.0.

Sebbene la maggior parte degli adulti americani possieda un telefonino, un computer e disponga di un accesso a internet, solo una piccola percentuale prende parte ad attività tipiche del Web 2.0.

In base a uno studio di Pew Internet & American Life Project, relative all’evolversi della relazione tra le persone e il cyberspazio, il 73% degli adulti americani possiede un telefonino, il 68% possiede un Pc, il 30% un laptop e il 73% dispone di una connessione a internet – senza contare altri dispositivi tecnologici come le videocamere digitali o le console - ma appena l’8% di loro si avvantaggia della tecnologia per esprimersi online e partecipare ad attività interattive nel cyberspazio, quali possono essere il mantenimento di un sito web personale, di un blog o di un vlog, la condivisione di immagini e video personali.

Per il resto, gli adulti hanno una relazione molto distante, se non addirittura inesistente, con le moderne tecnologie dell’informazione. La diffidenza, spiega Pew, viene dalla paura di restare vittima di un ‘sovraccarico’ di informazioni, ma anche dalla sensazione di essere un po’ fuori luogo in un universo dominato dai teen ager – pensiamo ad esempio a YouTube o a siti quali Myspace o Flickr.

Ma il rapporto tra adulti e Web 2.0 non è una landa desolata: c’è una buona percentuale (37%) che usa regolarmente l’instant messaging, il 41% ha inviato un sms, più del 25% ha scaricato file musicali, e il 19% ha condiviso foto, storie o video su internet.

Lo studio Pew, inoltre, suddivide le persone in 10 gruppi – ognuno con una specifica ‘tech personality’ – per 3 grani categorie in base ai dispositivi utilizzati e a come vengono utilizzati.

Al primo gruppo – una sorta di elite della tecnologia – appartengono gli Onnivori (8%) per lo più uomini sulla trentina che utilizzano in maniera vorace strumenti e servizi per partecipare alle attività Web 2.0 ed esprimersi attraverso internet; i Connectors (7%) possiedono un telefonino di ultima generazione e utilizzano spesso internet per comunicare e gestire contenuti digitali, con alti livelli di soddisfazione; i Lackluster Veterans (8%) usano più internet e meno il cellulare, ma non sono troppo entusiasti delle tecnologie ICT, né le vedono come strumenti per aumentare la produttività; i Productivity Enhancers (8%), utenti ‘frequenti e felici’ dell’ICT, i quali considerano in maniera molto positiva i nuovi strumenti tecnologici che consentono loro di comunicare, lavorare, imparare nuove cose.

Al secondo gruppo – una via di mezzo tra i manici e gli indifferenti – appartengono i Mobile Centrics (10%), patiti del cellulare che usano internet ma non molto spesso. La maggior parte degli appartenenti a questo gruppo è afro-americano e il 37% dispone di una linea a banda larga; i Connected But Hassled (10%) invece hanno investito molto in tecnologia – l’80% ha la banda larga a casa – ma giudicano la connettività intrusiva e l’eccesso di informazioni un fardello.

All’ultimo gruppo - che dispone di minori asset tecnologici - appartiene il 49% degli americani, suddivisi in: Inexperienced Experimenters (8%) utenti occasionali e dell’ultimo minuto ma che se avessero maggiore dimestichezza potrebbero fare di più con le tecnologie ICT; i Light But Satisfied (15%) soddisfatti dalla tecnologia che però non è un elemento centrale della vita; gli Indifferents (11%) dispongono di accesso a internet e telefonino ma li usano a intermittenza e trovano la connettività noiosa; gli Off the Network (15%), infine, non hanno né un cellulare né una connessione e preferiscono i vecchi ai nuovi media.


di Alessandra Talarico

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