giovedì 5 luglio 2007

Clienti e consumatori non più target, ma partner!

Si è svolto lunedì a Torino l'incontro su "La comunicazione aziendale ieri, oggi e domani" organizzato dal Club del Marketing e della comunicazione, Club della comunicazione d'impresa, Mediawatch e Cdvm.Danilo Arlenghi, presidente del Club del Marketing e della Comunicazione ha moderato i lavori e ha aperto l'incontro sottolineando che "il valore della comunicazione aziendale è indiscutile perchè essa è il tessuto connettivo tra il mondo della produzione e il mercato, è il terreno di coltura dei meccanismi di scambio, è lo strumento indispensabile, sia per parlare all'interno dell'impresa sia per dialogare con i pubblici esterni. Un asset insostituibile e necessario per la crescita delle società italiane delle quali l'80% non comunica o lo fa in modo inefficace e sottostimato. Chi non comunica non esiste nella società dell'informazione, nell'era della comunicazione. Comunicare, quindi per esistere."Pierluigi Falabrino, storico della pubblicità, ha poi tracciato un breve excursus degli ultimi sessant'anni della comunicazione, passando dalla povertà contadina al consumismo, dalla tradizione dei manifesti alla pubblicità orientata al marketing. Si è soffermato sull'era di Carosello giungendo sino alla rivoluzione televisiva e ai nuovi linguaggi della persuasione.Ha preso poi la parola Lorenzo Marini. L'ironico e poetico creativo italiano ha rilevato che "la comunicazione italiana va verso un inversione di tendenza, quasi paradossale. Gli italiani spiegano troppo, parlano in modo eccessivo del prodotto, delle sue qualità, dei suoi benefici, dei suoi utilizzi, senza pensare al consumatore". Marini prosegue con delle citazioni: "Voltaire ammoniva: il segreto per annoiare è dire tutto. Invece i nostri cugini d'Oltralpe accettano di trasformare i trenta secondi in spettacolo, relegando il prodotto alla risposta finale. Quello che facevamo noi ai tempi di Carosello. Diceva Verdi: Ritorniamo al passato e sarà il futuro!" Ha fatto da contraltare poetico Arlenghi: "Traslando il Pascoli: C'è qualcosa di nuovo oggi nella comunicazione, anzi d'antico!"Ha proseguito Lorenzo Marini: "Si dice che l'eccesso di mercificazione uccida la merce. Troppo prodotto, e troppa materia non favoriscono il desiderio e il sogno. Noi sappiamo che la nuova frontiera della pubblicità non è più vendere merci ma creare desideri e che la guerra tra i vari prodotti è divetata sfida tra i vari segni, tra i differenti simboli. Diceva Charles Revlon: 'In fabbrica produciamo cosmetici, nei negozi vendiamo speranze'. Da un certo punto di vista possiamo dire che la comunicazione ha successo quando incarna la sociologia del momento, non quando la anticipa o posticipa, poichè non in sintonia con i tempi.Il futuro della pubblicità commerciale è quello di diventare sociale, culturale, valoriale".
Che ci sia un nuovo paradigma di comunicazione per il successo dell'Impresa lo ha detto in sala Luigi Ferrari, professore associato alla facoltà di psicologia di Milano Bicocca. Per Ferrari va evidenziato il ruolo centrale della comunicazione d'impresa per il progresso e l'evoluzione delle aziende stesse, C'è un passaggio epocale, target a partner. "Il vecchio modello consumatore-target inizia a vacillare - dice Ferrari -, gli imprenditori avvertono questo pericolo, ma non sembrano ancora in grado di definire un approccio più avanzato a questo nuovo consumatore, un individuo che si va profilando sul teatro d'azione delle imprese e del mercato".
Ed è proprio la nuova visione del consumatore come individuo con tanto di cuore e ragione che ha permesso a Giampiero Pelle, manager di Ammiro Partners, di affermare che " l'utilizzatore finale, sia esso cliente, consumatore o fruitore va studiato e conosciuto al fine di far sì la comunicazione sia misurabile tangibilmente in termini qualitativi e quantitativi. Ciò sarà sempre più attuabile grazie ad iniziative tailor made di direct communication e in particolar modo di e-mail marketing".
L'estrema utilità della comunicazione interna è stato il tema affrontato da Alessandro Matarozzo, manager di HRD Training Group che ha così affermato: "Comunicare con i pubblici interni all'azienda è fondamentale così come comunicare con quelli esterni, perché l'azienda tutta sia un unico team orientato al successo e pervaso della stessa vision e mission. Sono altresì significative e funzionali azioni di team building e team working a livello di gruppo ed iniziative di personal empowerment, cosi di leadership e di motivazione a livello di singolo manager".
Ha chiosato Arlenghi chiudendo la conferenza: "Le tre parole d'ordine della comunicazione prossima ventura saranno dunque emozione, personalizzazione, relazione".

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